Giuseppe De Michele

Giuseppe De Michele, per tutti Pino, schietto figlio della Lucania, è nato a San Giorgio Lucano, nel Parco del Pollino, il 15/1/’48. Da fanciullo sbarazzino, sotto la guida di un padre affettuoso ma rigoroso, ha faticato non poco per lasciare le radici lucane, e gli amici dei primi anni di scuola. Dopo l’approdo traumatico a Torino e gli studi regolari presso un Istituto salesiano, il successivo rientro al Sud e il conseguimento del diploma di geometra, il servizio militare forgia il suo carattere. Il ritorno a Torino e il lavoro nei cantieri del padre stabilizza i suoi progetti da imprenditore, fino a renderlo autonomo e a sposarsi ventiquattrenne con Anna Maria, docente di Lettere. Per migliorare professionalità e posizione sociale riprenderà anche gli studi alla Facoltà di Architettura di Torino.
Troverà la sua strada nel campo dell’edilizia privata e pubblica, partecipando con le sue due imprese ad appalti con numerosi Enti, amministrazioni pubbliche e Ministeri, sfiorando un mondo di committenze e subornazioni dalle quali non si lascerà corrompere.Gli Anni ’80 e ’90 vedranno l’imprenditore Pino impegnarsi nelle attività di rappresentanza della CNA, fino a diventare Vicepresidente nazionale della Federazione degli Edili e ricoprendo, dal 2008 al 2011, il ruolo di Vicepresidente del settore Lavori Pubblici nel Collegio dei Costruttori di Torino e provincia. Contemporaneamente, rileva il disfacimento della Prima Repubblica, sotto i colpi delle varie Procure.
Le speranze di Pino per una Italia più onesta lo convincono, alla fine degli Anni ’80, ad entrare nell’agone politico con la sua associazione “Alleanza dei Democratici”, che si ripromette di creare spazi di democrazia raccogliendo contributi culturali e progettuali tra i protagonisti della sinistra socialdemocratica e il centro liberaldemocratico.
Dagli Anni ‘90 per un trentennio Pino, prima come Coordinatore cittadino di Italia dei Valori, in seguito Segretario provinciale de “i Democratici” e poi della “Margherita”, cercherà di allevare speranze in uomini e donne provenienti dalla società civile, a sostegno delle forze sane del Paese per il governo delle città, delle Province, delle Regioni e per la nostra rappresentanza in Parlamento. Questo libro è il resoconto della sua vita spesa nella politica e per la politica, da lasciare in eredità ai giovani che oggi non si appassionano più alla res publica.