01-07-2017 Giuseppe Giordano
Dal Blog Anaconda anoressica di Consolata Lanza, un libro che lascia il segno… un contributo di far sensibilità sensibilità
Dal Blog Anaconda anoressica di Consolata Lanza, un libro che lascia il segno… un contributo di far sensibilità sensibilità
riceviamo e pubblichiamo volentieri:
Impressioni sul romanzo Santa Ilde di Porta Palazzo
Ilde è un personaggio ai margini: dell’identità sessuale, della società, della città in cui vive; popola e rappresenta con la sua particolarità (sfregio o segno di elezione naturale?) la periferia dell’anima e dei sensi dividendo con altri soggetti ibridi e canaglieschi una vita marginale e risicata, fatta di avanzi. Teppisti, zingari, sfruttatori, prostitute, poveri diavoli si accompagnano, si combattono, si prendono e si lasciano nella dura guerra dei giorni per sopravvivere e sopraffarsi. L’autore si addentra a conoscere un mondo che, appena ci sfiora, ci fa rinserrare nel cappotto delle nostre buone abitudini, frequentazioni e discendenze. Ma mentre noi ci rassicuriamo di non farne parte, troviamo una valida ragione per incuriosirci e continuare a leggere. La scrittura è realistica, le morbosità descritte mettono a nudo la nostra morbosità di spiarle. Le esplorazioni del sottobosco sociale nelle sue superstizioni, credenze ed espedienti sono interessanti anche dal punto di vista linguistico. Il romanzo è attuale e attesta un’osservazione tutt’altro che superficiale della suburra torinese. La protagonista è tremula, esposta, incline a compiacere i persecutori e ad innamorarsi; dai suoi tarocchi si affaccia nella vita di altri disperati o presagisce e interpreta maldestramente eventi per sé. La sua calda umanità e la sua umiltà la rendono capace di sperare e di dare, salvandola ai nostri occhi; ci affezioniamo a Ilde perché la sua natura la fa appartenere alle creature sognanti e generose che dagli errori non imparano molto.
Valeria Amerano