29-01-2019 Rosanna Caraci
/in Recensioni, Recensioni - La fame di Bianca Neve /da MaurizioRosanna Caraci: la fame che ci porta via una generazione
di Daniela Risso
Un libro bello (La fame di Bianca Neve, pref. di Stefano Tavilla, pp. 168, € 12) e potente di cui si sentiva la mancanza e di cui ringrazio l’autrice, Rosanna Caraci, perché ha avuto il coraggio di andare contro luoghi comuni radicati che in parte impediscono di affrontare il problema del disturbo del comportamento alimentare in modo incisivo. Una malattia che è diventata la seconda causa di morte tra i 18 e i 35 anni. La protagonista del libro è una donna adulta che soffre, ama e lotta con questa malattia. Ha un nome impegnativo e difficile da portare, un nome, Bianca Neve, che le ha generato non pochi problemi fin dai tempi dell’asilo. Non è quindi l’adolescente eterea di buona famiglia che diventa anoressica o bulimica perché non sa come impiegare il tempo. Ha una famiglia “normale” che le ha dato questo nome per certi versi incredibile perché i suoi genitori volevano che la loro bambina fosse come una principessa.
I personaggi maschili del libro sembrano amarla ma in realtà sono troppo presi dal proprio ego e dalla loro carriera per essere capaci di interagire in modo positivo con lei. L’autrice non fa sconti, il libro può sembrare in alcune parti violento ma è un bene che lo sia, non ci sono edulcorazioni, è un libro forte, potremmo dire “tosto”. L’unico personaggio che risulta di aiuto a Bianca è la sua amica Cate che si prende cura senza giudicare, che si prodiga in modo semplice e incisivo, con amore. Bianca è una persona difficile e malata che cerca disperatamente amore. D’altra parte la malattia è per molti versi una richiesta esasperata di attenzione, una ricerca disperata della perfezione e del controllo. Forse per questa ragione né l’uomo con cui Bianca ha una relazione, né il suo psichiatra riescono a occuparsi di lei in modo vincente, troppo presi dalla loro perfezione nel lavoro, troppo impegnati nell’occuparsi soprattutto di se stessi.
Il libro ci costringe a riflettere e a guardarci intorno, sono tante le Bianca che incontriamo senza vederle. Se tutti noi riuscissimo ad alzare il nostro livello di attenzione, sarebbe già un passo avanti per trovare risoluzioni di cura per una malattia che si sta portando via una generazione. Un brava a Rosanna Caraci che con questo romanzo ci mette di fronte all’evidenza senza darci possibilità di fuga. Un romanzo che parla di emozioni, di amore e di vita.
14-11-2018 Riccardo Martinotti
/in Recensioni, Recensioni - Abdelkader, Recensioni - Sguardi diversi, Recensioni - Spifferi /da MaurizioAnnuncio della rassegna l’AperiLibro al Circolo Autore di Collegno
13-10-2018 Edgardo Rossi
/in Recensioni, Recensioni - Il giorno della Rivoluzione delle logiche parallele /da Maurizio08-10-2018 Giusy Barbagiovanni
/in Recensioni, Recensioni - ... Una vita tra le figure animate /da Maurizio
I lettori continuano a esprimere le loro emozioni:
Ho letto con interesse e piacere il libro di Giusy Barbagiovanni “… una vita tra le figure animate”. Il suo muoversi tra il sogno e la realtà (quale fra i due è più vero?), l’amore per gli incontri e le opportunità che la vita le ha offerto e che ha saputo cogliere per arricchire ed approfondire la voglia di conoscenza. Con volontà, tenacia e determinazione ha nutrito e fatto crescere le sue passioni facendole diventare un tutt’uno con la sua vita. “Non smettere mai di sognare… solo chi sogna può volare”.
Severina Caccia
Il libro incanta e commuove portandoci in quel mondo magico dove il sottilissimo confine tra reale e irreale permette all’anima del lettore di prendere fiato.
Anna Cuttica
Il libro di Giusy Barbagiovanni si percorre velocemente per la piacevolezza della scrittura e la varietà degli argomenti. L’autrice ci introduce nella Wunderkammer della sua vita, svelandoci i suoi molteplici interessi e ambiti di studio e rendendo possibile scoprire anche nella sua concretezza e nelle sue relazioni il dipanarsi della vita di un’artista.
Silvia Ciliberti, dottoressa in Lettere Moderne e in Beni culturali archivistici e librari
Nonostante la complessità degli argomenti trattati, il testo risulta non solo interessante e piacevole ma scritto con stile chiaro, tanto da invogliare il lettore non solo a non smetterne la lettura, ma anche a riflettere sul mondo delle marionette, dei pupi e dei burattini, che non sono solo divertimento ma espressione di “altre culture”. Ammirevole il tempo e la passione dedicata da Giusy Barbagiovanni all’esposizione degli argomenti. Ciò che la anima è l’ansia di accrescere il suo sapere, di sperimentare sempre nuove tecniche. In questo viaggio nei meandri delle arti “minori” non manca il suo amore per la mamma, definita “una creativa autodidatta con una straordinaria manualità” e per la sorella, valido supporto in questo suo arduo cammino artistico che è una commistione di tecniche e conoscenze, ansia di sapere e di sperimentare.
Marro Maddalena, ex docente