13-05-2019 – Rino Coppola
Nell’interessante blog Luoghi di libri una bella recensione sul lavoro dei giovani allievi del Liceo salesiano Madre Maria Mazzarello, l’estate sta finendo..
Nell’interessante blog Luoghi di libri una bella recensione sul lavoro dei giovani allievi del Liceo salesiano Madre Maria Mazzarello, l’estate sta finendo..
Una bella recensione della manifestazione su “Piacenza sera“
riceviamo dagli attenti lettori Manuela Beltramo, Rosalba Bascetta, Anna Maria Ficco, Teresina Rastello e Giovanni Santopolo queste riflessioni in merito al “viaggio” di Camilla:
…Giusy Barbagiovanni, grazie alla sua raffinata cultura artistica, costruisce una fiaba di rara eleganza, ricca di richiami culturali, mantenendosi lontana dagli eccessi e dalle cadute di gusto della odierna letteratura fantasy e regalandoci una pausa in cui lasciar correre la nostra immaginazione, astraendoci per qualche prezioso momento dalla quotidianità e lasciandoci guidare dai sensi, dai colori e dalla loro magia.
dott.ssa Manuela Beltramo, ex docente di Diritto
Ho letto il libro IL VIAGGIO DI CAMILLA. Un libro molto bello!!! Naturalmente ho apprezzato soprattutto le opere, fotografate egregiamente, ma non di meno ho apprezzato il racconto e come è stato scritto con un bello stile che permette di seguire facilmente la storia, con humor e nel contempo il contenuto ha più di un livello di lettura(tra cui anche quello pedagogico….). Complimenti!!! Sei proprio brava ed eclettica. Hai saputo (grazie anche alle tue valide doti) saper scegliere il meglio della vita che secondo me è l’Arte!
dott.ssa Rosalba Bascetta, ex docente della Scuola per l’Infanzia
Leggendo il libro “Il viaggio di Camilla”si è trasportati con la protagonista, Camilla, in un viaggio iniziatico sull’onda di un volo metaforico nel mondo delle “idee artistiche” e della creatività. Un mondo nuovo, che appare sorprendente, aurorale, fantastico, ma anche, al tempo stesso, confortante e rigenerante perchè ammicca al bambino dentro di noi, sempre desideroso di restituire colore, novità e trasparenza alla grigia opacità del vivere quotidiano. Ma la scrittura dell’autrice non è solo volo trasognato è anche ritorno alla meraviglia originaria, al sogno che progetta, che inventa e così trasforma il reale esprimendo la più alta specificità di noi umani : la possibilità di pensare altrimenti, di immaginare qualcosa che non c’è, perlomeno all’apparenza… Lettura, quindi, anche spirituale, perchè ci ispira trascendenza dall’ordinario e dal visibile aprendoci all’arte e l’arte ci rivela a noi stessi, ci invita all’espressione del “buon demone” presente dentro di noi per trovare l’eudaimonia, la felicità così come la concepivano gli antichi greci, non trastullo edonistico o benessere solipsistico, ma intenso lavoro su di sé, lavoro da artigiano, da artista…
dott.ssa Anna Maria Ficco, consulente filosofico
È stata veramente piacevole la lettura del nuovo libro di Giusy Barbagiovanni “ Il viaggio di Camilla”. È stato un tuffo in un mondo altro che mi ha regalato un pieno di serenità e di bellezza. Del libro apprezzato oltre la storia e il testo, scritto in maniera eccellente, le seguenti peculiarità:
Mi permetto un suggerimento: perché non pensare ad una versione cinematografica della bellissima fiaba, in un film di animazione? Credo che potrebbe venirne fuori un ottimo lavoro! Ancora complimenti!
dott.ssa Teresina Rastello, ex docente di educazione fisica
Ho letto con vero piacere la favola: “Il viaggio di Camilla” è una miriade di colori, di figure fantastiche, di sfumature e giochi d’ombra che si intrecciano continuamente tra loro dando luogo a scenografie meravigliose. Ci si resta incantati come un bambino di fronte ad uno spettacolo pirotecnico.
dott. Giovanni Santopolo, medico specialista in medicina nucleare – 17-07-2019
Su il Torinese, una recensione di Marco Travaglini – giornalista , scrittore e “esperto” di Bosnia – sul libro di Alessandro Cerutti che verrà presentato alla sala Arancio del Salone del Libro di Torino lunedì 13 maggio alle ore 15.00
Sentita recensione “in lingua”… su Torino 7 di oggi
Riceviamo dalla professoressa Antonietta Sammartano, Presidente onoraria UNIMA, questo interessante contributo:
Dopo Musica e marionette (Ananke 2003) e Le identità del corpo – Viaggio nell’antropologia della danza. (Ananke 2006), Giusy Barbagiovanni , in questo ultimo lavoro, Una vita tra le figure animate, ripercorre la sua vocazione artistica, che coincide proprio con la sua vita e la accompagna da quando era bambina e ancora non la lascia. Dai primi ingenui, ma autonomi disegni, dalla manipolazione del pongo e poi, via via,dalla sempre maggior consapevolezza dell’interesse per il teatro (giovanissima è già abbonata allo Stabile di Torino), è portata a scegliere, dopo il diploma, gli studi di scenografia. Se già allo Stabile si era imbattuta nei disegni di Emanuele Luzzati, ora, con compagni di corso come Arturo Brachetti, va ad approfondire i rapporti fra segno, forme,simboli e antropologia. Le bambole, in tal senso, offrono un campo inesauribile di ricerca e confermano un suo antico amore. Sarà facile poi stabilire un nesso fra la bambola e la marionetta,”quello che è la marionetta, nel suo valore simbolico più profondo : un oggetto magico che ci trascina in uno spazio dove non esiste più confine tra il reale e il sogno…”. Il rapporto di Giusy Barbagiovanni con le marionette è affascinante, perché l’autrice ripercorre tutte le sue scoperte, dai “pupi” siciliani di Mimmo Cuticchio e degli altri pupari storici, al rinato incontro a Torino con le marionette Lupi e Gianduja, la stupefatta ammirazione per artisti come Jiri Trnka. E’ un percorso che si intreccia con la musica colta e raffinata, che scopre un’altra faccia del teatro, che apre a mondi sconosciuti e quasi misteriosi. Non paga di queste esperienze Barbagiovanni si è cimentata anche con le incisioni e inoltre ha dato vita a un’altra forma espressiva, quella del “libro animato”, o “libro d’artista”, creando una collana di libri d’artista: “Arteatrale”dove la fantasia si sposa con gli strumenti più vari, fra i quali predomina il tessuto. Il tessuto come “metafora della creatura umana e del creato”, torna con squisite valenze culturali nei “teatrini”, per interpretare, fra le varie opere, La Turandot di Puccini o il Flauto magico di Mozart. Il Flauto magico è anche il soggetto, fra gli altri, delle raffinate e sorprendenti “Wunderkammer” a cui dedica la sua creatività Barbagiovanni. Sono preziose ed elaborate interpretazioni di opere liriche, realizzate con lo spirito tardo-rinascimentale che le aveva ispirate, e raccolgono, in una sorta di “scatola delle meraviglie”, gli elementi di suggestione relativi all’opera che si vuole ricordare. Insieme alle “sculture-Teatro” queste “Wunderkammer”costituiscono un piccolo prezioso museo dell’opera lirica. Non poteva mancare in una ricerca così ricca l’interesse per il Teatro d’ombre, che Barbagiovanni ha utilizzato anche nella sua attività di docente, suscitando, oltre l’interesse storico ed estetico, anche le capacità comunicative e creative dei suoi allievi. Quello che sorprende in questo percorso artistico così ricco e multiforme, è la gratitudine e il ricordo che Giusy Barbagiovanni esprime, nel raccontare la sua vita di artista, nei confronti di tutti coloro che ha incontrato, insegnanti, professori, colleghi, artisti o cultori del teatro. Sembra quasi che l’eccezionale espressione del la sua personalità creativa le sia stata trasmessa in gran parte dai tanti stimoli ricevuti. Un segno di generosità piuttosto inconsueto nel narcisistico mondo degli artisti, che ci fa amare ancora di più questo prezioso documento e la sua autrice.
In occasione della giornata dal fiocco lilla, intervista su Buongiorno Regione, dal minuto 24.40.
Cosa potrebbe esserci di meglio di un incontro poetico per festeggiare l’8 marzo? Abbinare una cena sensuale e una serata danzante!