22 gennaio 2020 – Gary Geddes

Gradita recensione sul blog di Peter Cowlam https://petercowlam.petercowlam.one/2020/01/25/selected-poems-from-on-being-dead-in-venice-by-gary-geddes-translated-by-angela-dambra-reviewed-by-peter-cowlam/

15 gennaio 2020 Maria Teresa Carpegna

Riceviamo dalla dott.ssa LuisellaUrietti questo contributto che volentieri pubblichiamo:

Leggendo questo libro ho avuto la sensazione di spalancare la finestra su una soleggiata giornata invernale: aria frizzante, neve sugli alberi e odore di aghi di pino. 

Sensazioni semplici e forti, che spesso ci portiamo dentro dall’infanzia e che ci seguono per tutta la vita.

E così, accompagnata da questa luce, ho seguito i molteplici protagonisti, impegnati in varie faccende e dilemmi. Racconti molto differenti fra loro, per questo ancora più apprezzabili e speciali. Discreti, gentili e sinceri mi hanno tenuto compagnia per parecchie sere, fino a quando ho controllato quanti ne rimanevano… solo più uno.

Erano tanti anni che non provavo il desiderio che un libro non finisse, che ci fosse ancora qualche pagina…

Sono certa che la semplicità sia fra le qualità umane più imporranti: ci permette di godere di quei momenti intensi, letti o vissuti, che lasciano un segno dentro di noi. Non sono solo  parole, ma descrizioni di ambienti e paesaggi nei quali si muovono le emozioni di “viaggiatori” di varia natura (lettori, scrittori e personaggi narrati), tutti alla ricerca di quel qualcosa che ci ci fa battere più forte il cuore e ci fa sentire vivi.

Proprio come una boccata di aria fresca In un semplice giorno d’inverno.

12 gennaio 2020 – Barbara Castellaro

Lo straordinario omaggio alla memoria de “Le voci del silenzio”

Pubblicato il 12 Gennaio 2020 in CULTURA E SPETTACOLI da ilTorinese

ll libro “Le voci del silenzio” mi ha fatto volare sulle ali dei ricordi, dei dolci e dolorosi avvenimenti di una lontana collina degli oleandri che guarda con malinconia il viola del mare di Sibari. I ricordi, le persone, le vite vissute intensamente e poveramente che volano, nelle pagine del libro di Barbara Castellaro, nell’aria come le lucciole e non hanno confini geografici, hanno dentro solamente venti a volte gelidi, a volte dolci che ti sfiorano, ti accarezzano il cuore. Barbara Castellaro, raccontando la sua “spoon river” canavesana, ha scritto un libro splendido che persino i cuori più duri, sono sicuro, leggendolo hanno versato almeno cento, mille lacrime. Mentre lo leggevo, vedevo nella mia mente le ombre sorridenti di tutte le mie, le nostre, persone care che nel corso della mia vita mi hanno lasciato, ci hanno lasciato, e che noi con testardaggine continuiamo a ricordare, ad accarezzare come se fossero ancora con noi, tra di noi, come le farfalle che non muoiono mai, come ha ricordato Barbara nel suo esergo. Mi fermo, per riprendere a voce ed elencare anche tutti i pregi letterari di questo suo splendido  diario – libro che mi ha emozionato e non lo nego, anzi ne vado fiero, in alcune pagine ho bagnato le pagine con lacrime calde di ricordi e di pura emozione, perché ha reso un grande omaggio ai nostri nonni, ai nostri genitori, ai nostri amici che non conoscono spazi geografici, anche perché hanno gli stessi volti, forse anche le stesse vite e che ci hanno regalato lo stesso amore, la stessa dedizione.

Franco Esposito

(poeta, direttore della rivista Microprovincia)

04 gennaio 2020 – Roberto Magri

dalla pagina FB di Roberto Magri, Silvana Cimieri ci invia questo interessante contributo:

Mi mancano poche pagine alla fine del romanzo/biografia di Roberto Magri, “Le radici del mio essere”. Solitamente noiose le biografie, non questa. La leggi senza alcuna noia, con la sensazione di stare all’aria aperta, seduti magari su un masso di montagna in una giornata di sole a sentire parole semplici che come in un puzzle compongono non solo la sua, ma più vite a lui care, senza le quali non esisterebbe la propria. A Roberto oggi ho avuto modo, d’impulso, come mio solito fare, dirgli che il suo racconto mi riportava ad un altro romanzo letto una settimana fa: “Sotto la stella d”autunno” di un autore norvegese, nato 100 anni prima di lui (esattamente 101) , tale Knut Hamsun. Roberto mi ha chiesto il perché, e la mia risposta semplicemente è stata che la sua scrittura sembrava d’altri tempi. Ora nella tranquillità del mio divano, ripensando al motivo, rivedo in entrambi il conflitto interiore e ricerca di realizzazione e cosa più importante è che la natura per loro è condizione necessaria alla vita. Il rapporto con la montagna per Roberto è essenziale. Ed è il titolo stesso della biografia con la parola radici ad annunciarlo. Consiglio la lettura di entrambi naturalmente. Buona lettura

12 dicembre 2019 – Bruno Pittatore

La storia di Bruno Pittatore dalle Langhe alla Torino industriale

in Cosa succede in città

Bruno Pittatore

L’evento è promosso dall’Istituto Gramsci e dalla Fondazione Vera Nocentini. Dopo l’introduzizone di Gianguido Passoni e i saluti di Marcella Filippa, interverranno con l’autore – moderati dal giornalista della Rai Stefano Tallia – Enrico Galimberti ed Ettore Durbiano. L’autore, raccontandosi in questo libro intervista accompagna il lettore attraverso il “secolo breve” fino a lambire gli eventi più recenti della storia del nostro paese. È la vicenda di un militante comunista del tutto originale, che ha iniziato il suo percorso come operaio, terminando come imprenditore. Un uomo che ha potuto osservare la politica da diverse angolazioni restando sempre dalla stessa parte. Nato nel settembre del 1928 a Barolo, nelle Langhe, figlio di mezzadri Pittatore durante la guerra partigiana, conosce i capi della Resistenza nelle Langhe. Giovanissimo iscritto alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, nei primi anni Cinquanta ne diventa un attivo militante e, dopo il licenziamento dalla FIAT Materiale Ferroviario per motivi politici-sindacali, funzionario con incarichi in varie parti d’Italia. Tornato a Torino, nel 1959 diventa segretario della 13a sezione PCI (Oltrepò) e pochi anni dopo della 9a (Barriera di Milano). In quegli stessi anni intraprende l’attività in proprio e, da piccolo imprenditore prima e da dirigente d’azienda poi, viaggia nei Paesi del blocco comunista, fa parte della commissione “Ceti medi” del PDS e fonda il circolo culturale “Efesto”, luoghi di confronto sui temi dell’economia e del lavoro negli anni della transizione dal PCI al PDS ai DS. Tutt’ora attivo, non manca di partecipare alla vità sociale e politica torinese, frequentando la sede provinciale del PD di via Masserano.

M.Tr.

04 dicembre 2019 – Caterina Catalano

Ampio servizio su Buongiorno Regione https://www.facebook.com/CercandoFabrizio/videos/448746392718381/ per la premiazione del concorso letterario”Caro Fabrizio ti racconto un sogno” e la presentazione del libro di Caterina Catalano

07 novembre 2019 – Sebastiana Fortuna Buscemi

Dal blog della nostra valente editor Maria Teresa Carpegna

http://mariateresacarpegna.blogspot.com/2019/10/sebastiana-fortuna-buscemi-piedi-nudi.html

21 ottobre 2019 – Luca Martinengo

riceviamo, da A.C., questo breve commento, che volentieri pubblichiamo:

“Ho letto con piacere le 18 composizioni ammirando, forse anche con una punta d’invidia, data la grande differenza d’età che intercorre fra me e lo scrittore, la sua irruenza giovanile di mescolare diversi caratteri letterali. Definire questi brani letteratura, o psico-filosofia, oppure poesia narrante o raccontata, poesia in versi o in prosa, è un dilemma (almeno per me). Taluni pezzi li ho riletti perché il ritmo, dato dalla rima baciata, mi creava il contenuto divertente e brioso. Altri li ho riletti perché misurati in forma cromatica potevano suscitarmi passaggi paragonabili a sciabolate di colore o forti dissonanze tonali. Se dovessi concretizzare questa forma letterario-poetica in qualcosa di oggetivo-concreto, disporrei su un telaio fili fini, sottilissimi, oppure grossolani, con diverse nodosità, ovviamente molto colorati  e proverei a creare uno scialle, o una sciarpa per esempio”.

A.C.

21 ottobre 2019 Giusy Barbagiovanni

Letture e impressioni “Dall’Alpi alle Piramidi”… con piacere pubblichiamo quella dell’attore e regista teatrale,  Mimmo Cuticchio

Cara Giusy,

finalmente tra un viaggio e l’altro sono riuscito a leggere il tuo “… una vita tra le figure animate”. Mi hai preso per mano, e passo dopo passo fatto vedere il vissuto artistico e poetico della tua vita, grazie.

Ancora grazie per aver ricordato il nostro incontro artistico a Palermo dove si evince la nostra antica amicizia È stato bello sentire parlare di tuo padre che io ho conosciuto e ricordo sempre con simpatia, e di tua sorella Mariuccia, anche lei amica sincera. 

Spero che il tuo libro lo leggano in tanti, specie gli amici del Teatro di figura, io lo consiglierò.

 Mimmo Cuticchio, puparo, oprante, cuntista, attore e regista

Associazione figli d’arte Cuticchio  – Palermo,  5/9/2019

16 ottobre 2019 – Giusy Barbagiovanni

È bello quando un libro continua a essere letto parecchi mesi dopo la sua pubblicazione. E ancora più bello quando suscita emozioni e la voglia di condividerle con l’autore e eventuali altri lettori:

A GIUSY

Brava, bravissima.
Dopo aver letto il tuo libro, oltre ad ammirarti e stimarti ti conosco un po’ più di prima.
La tua vita è stata splendida e lo sarà per sempre….
Augurandoti un mondo di bene, ti dico resta sempre te stessa quale sei.

Con affetto
Giusy Trusso Forgia