Il lungo filo della sofferenza. Grande partecipazione degli studenti.
Una mattinata dedicata a riflessioni partecipate e condivise sui conflitti internazionali e sulla loro ricaduta sui civili e sull’economia.
Il lungo filo della sofferenza. Le conseguenze delle guerre sulla popolazione civile: la Shoah, il conflitto dell’ex Jugoslavia, le guerre moderne.
E’ stato un esercizio importante trovare gli elementi comuni a tutte le guerre, per evidenziare che le prime vittime dei conflitti sono proprio le persone più deboli e la popolazione civile in genere, vittima di violenza indiscriminata. Può questo essere un dato per molti drammaticamente ritenuto scontato. Chi ha possibilità economica, ha la migliore possibilità di reagire e salvarsi potreste pensare ma non è così, o comunque nella diversità di classe che è presente anche in un conflitto, non così come crediamo.
La sofferenza si concretizza nella perdita della vita, fisica e nelle cose nelle quali essa è presente: famiglia, lavoro, affetti, dignità. Che si testimonia nelle grandi diaspore, nelle fughe dalla propria terra per provare a mettere in salvo sé stessi e poche cose. Non più di cinque giorni fa abbiamo celebrato la giornata del ricordo, ricordando gli infoibati di Istria e Dalmazia.
E’ un brutto film di dolore che si ripete, a ogni conflitto che esso sia eclatante o che non se ne abbia notizia.
Hanno partecipato Fulvio Abbracciavento, presidente dell’associazione culturale/compagnia teatrale “Lontani dal centro”, coautore della grafic novel “Il flebile filo della memoria” (Impremix edizioni) sulla Shoah, illustrato da Alessia Atzori che era presente all’incontro.
Alessandro Cerutti, autore del romanzo “Come l’acqua di Sebilj” (Impremix edizioni), sui campi profughi della ex Jugoslavia.
Mauro Occhi, Direttore di Distretto Sanitario ASL AT consulente in Drug Management e TB Program Management con esperienza in oltre 25 paesi per l’OMS.