28-02-2018 Rocco Campochiaro
riceviamo da Serena Goldin , bibliotecaria, archivista, giornalista, il seguente contributo:
Una tazza fumante di cioccolata calda: zuccherina all’assaggio, dal retrogusto speziato, ma con la giusta nota fondente.
Questo è il sapore di una “Notte al centralino”.
Libro divertente, autoironico, leggero ma profondo al contempo.
Attraversando mari di metafore e colline di figure retoriche, il lettore diventa egli stesso viaggiatore nei propri ricordi mediante il tour introspettivo di un uomo nella propria anima.
Fogli che sembrano essere destinati a chi è fatto della stessa sostanza dei sogni; a chi non si sofferma su quelle semplici righe ma che ha il coraggio di addentrarvisi, perdersi, per poi ritrovarsi; a coloro che “vedono il bicchiere mezzo pieno” con la consapevolezza che non sarebbe possibile senza “il mezzo vuoto”; a chi apprezza il buon vino nella botte piccola.
Una manciata di pagine a dimostrazione che l’essenziale non sempre è visibile agli occhi e che, alla fine di tutto, ciò che conta non sempre è la quantità bensì la qualità.