18-05-2019 Rosanna Caraci

Dal professor Edgardo Rossi, eclettico autore di saggi e romanzi, riceviamo questo contributo:

La fame di Bianca Neve

Romanzo di Rosanna Caraci

Impremix Edizioni Visual Grafika

Rosanna Caraci ci racconta una storia dura, senza finzioni, senza illusioni o speranze.

La protagonista è una giovane donna: Bianca Neve. Così si chiama o meglio così l’hanno chiamata i suoi genitori quasi creando nella combinazione che deriva dall’unione del nome con il cognome i presupposti delle difficoltà che la bambina, poi ragazza e poi donna dovrà affrontare.

Bianca convive con due voci (Ana e Mia, due disturbi gravi dell’alimentazione: anoressia e bulimia, disturbi che nascono dall’anima e che non sono facili da vincere, che non hanno pietà per chi cade in loro possesso) che sono il suo dramma, due voci che la comandano, che la inquietano, che non le permettono di vivere una vita normale.

Bianca sogna, desidera, chiede aiuto, ma non sa aiutarsi e non riescono ad aiutarla neanche chi vive con lei, neanche lo psicologo che la sta curando, neanche la sua amica che pure la accoglie e neppure l’uomo con cui convive. E lei non sa accogliere gli aiuti, testardamente rifiuta di cambiare, di provare ad uscire dal labirinto in cui è imprigionata.

Una forza terribile la trascina verso il fondo di un abisso da cui lei non riesce risalire, da cui lei non sa uscire e da cui non può scappare. Un buco nero l’attira e lei sembra capace di una sola cosa, farsi del male e contemporaneamente trasmettere questo male di vivere a chiunque entri in contatto con lei.

Rosanna Caraci ci narra una storia che è comune, più di quanto si pensi, lo fa non cercando commozione o commiserazione ma presentando Bianca per quello che è. Sceglie di informare, di far vedere che non ci sono vie d’uscita facili da percorrere. L’unica strada è la conoscenza, l’essere informati, il coraggio di vedere il problema per quello che è, e metterci tanta voglia di capire, soprattutto quando sembra impossibile trovare una ragione che possa sconfiggere un martirio che è peggio di una condanna.

Un libro scritto per portare il lettore nel mondo di Bianca, per toccare con i sensi quale dolore comporti, un libro da leggere e da meditare, uno strumento utile per capire.

Edgardo Rossi